Gabii e Praeneste sono tra le principali città e fra i più vitali centri culturali del Lazio antico. Fondate prima di Roma, rispettivamente al XII e al XXIII miglio della via Praenestina, Gabii e Praeneste ci raccontano le fasi monarchiche e repubblicane della storia antica, mentre gli importanti santuari testimoniano il culto di due potenti divinità femminili: Giunone gabina e Fortuna Primigenia.
Il parco archeologico di Gabii si trova a circa venti chilometri a est della capitale, inserito in un’ampia area incontaminata della campagna romana.
Secondo Plutarco, è a Gabii che Romolo e Remo sarebbero stati educati e avviati alla scrittura. A testimonianza della ricchezza archeologica del luogo, dalla fine del XVIII si svolgono importanti campagne di ricerca nazionali e internazionali. Gli eccezionali materiali rinvenuti sono in parte esposti al Louvre, in parte a Roma, presso il Museo di Villa Giulia e il Museo Nazionale Romano.
Praeneste ha lasciato spazio all’attuale Palestrina, sviluppata intorno e sui terrazzamenti della città antica. Dal foro, oggi piazza principale, si può salire fino all’imponente santuario della Fortuna. Sui resti del tempio della dea, sorge il palazzo rinascimentale Colonna-Barberini che dal 1956 ospita il Museo Archeologico nazionale Prenestino. La ricca collezione vanta pregevoli bronzi, fra cui ciste e specchi incisi, doni votivi e il famoso mosaico del Nilo.
Praeneste (Palestrina): veduta aerea dell’area archeologica, dal tempio di Fortuna, oggi Palazzo Barberini con il Museo, fino agli edifici del Foro
(L. Palumbo – F. Pizzardi)
Informazione di contatto
Indirizzo: Piazza della Cortina, 00036 Palestrina (RM).
Tel.: +39 06 9538100.
Mail: mupa-prae-gabi@cultura.gov.it
PEC: mupa-prae-gabi@pec.cultura.gov.it
Direttore: Dott.ssa Martina Almonte
Informazioni per la visita
Orari
Il Museo archeologico nazionale Prenestino è aperto dal lunedì alla domenica dalle 9:00 alle 19:30 con ultimo ingresso alle 18:30.
L’area del Santuario della Fortuna Primigenia e il foro di Praeneste sono aperti dal lunedì alla domenica dalle 9:30 alle 15:30 con ultimo ingresso alle 14:30.
A partire dal 1 aprile 2025 le aree archeologiche del Santuario della Fortuna Primigenia e del foro di Praeneste rimarranno aperte fino alle 19:00 con ultimo ingresso alle 18:00.
Il Parco archeologico di Gabii è aperto su prenotazione obbligatoria.
Biglietti
Biglietti acquistabili fisicamente presso le biglietterie del Museo archeologico nazionale Prenestino, del foro di Praeneste oppure su:
Dove siamo
- Museo archeologico nazionale Prenestino, Santuario della Fortuna Primigenia:
Piazza della Cortina – Palestrina (RM)
- Foro di Praeneste:
Piazza Regina Margherita – Palestrina (RM)
- Parco archeologico di Gabii:
Via Prenestina nuova, Km 2 – Monte Compatri (RM)
Musei

Museo archeologico nazionale Prenestino
Il Museo di Palestrina espone una preziosissima collezione archeologica che documenta l’importanza e lo sviluppo artistico e culturale dell’antica città di Praeneste tra il IV ed il I secolo a.C. e la sua notevolissima fioritura grazie ai redditizi commerci con l’oriente.
Fra i reperti più interessanti, oltre i preziosi bronzi, strigili, ciste e specchi decorati, il famoso Mosaico del Nilo, capolavoro di mosaicisti alessandrini della fine del II sec. a.C., e il rilievo in marmo della serie Grimani d’epoca augustea.

Santuario della Fortuna Primigenia e foro di Praeneste
Realizzato in forme monumentali alla fine del II sec. a.C., il Santuario è tornato alla luce solo dopo i bombardamenti del 1944.
Il complesso è articolato in una serie di terrazze collegate da rampe e scalinate che conducevano verso la cavea teatrale, con il tempio circolare sulla sommità.
La venerazione per Fortuna si legava sia al culto delle madri sia a quello oracolare. Come ci racconta Cicerone, un bambino veniva calato nel pozzo per estrarre le sortes attraverso le quali si prediceva il futuro.
Il foro di Praeneste, luogo tradizionalmente deputato alla vita politica e sociale, corrisponde all’attuale piazza Regina Margherita. Se ne conserva parte della pavimentazione, il tempio forense, inglobato nella Cattedrale di Sant’Agapito, e l’erario pubblico. Sul livello soprastante insistono grandiosi edifici del II sec. a.C.: la basilica, il Ninfeo dei Pesci e l’Aula Absidata, con straordinari mosaici.
